Pesca in Apnea: L'Attrezzatura del Capitano®

   Mimetizzazione fai-da-te della muta liscia

  E alla fine mi son deciso...
Per la cronaca, sottolineo che sono il primo a non aver affatto la certezza dell'utilità della mimetizzazione... per quel poco che son capace, qualche pesce l'ho preso benissimo anche con la muta nera e le pescate fatte finora con il mimetico di certo non mi hanno riempito il cavetto, stante le mie scarse capacità...

Però, una volta capito che l'importante è il movimento, accorto, lento e silenzioso, ho provato ad aggiungere anche questa carta. In particolare, creando qualche macchia di colore, un pò generica, lasciando zone nere, a creare ombre, alternando macchiette chiare, a simulare aree di luce.
Quindi non un mimetismo specifico per determinate zone, ma semplicemente un tentativo di spezzare un pò le sagome, giocando coi colori solitamente più presenti nei fondali: verde, un pò spento, marrone scuro, marrone medio-seppia, seppia chiaro.

Dopo mille dubbi, sul metodo, sui prodotti da usare, sul tipo di mimetismo da adottare... sempre col timore di rovinare l'eccezionale elasticità e morbidezza del neoprene Heiwa, vanificando l'ottimo taglio sartoriale Elios...

Ma alla fine, come dicevo, mi son deciso, anche grazie alle rassicurazioni e consigli, ottenuti direttamente da Elios Sub.

Sottolineo subito che anche a distanza di quasi 2 anni, la muta non ha perso un briciolo della propria elasticità e morbidezza. E contemporaneamente, il mimetismo è rimasto ben attaccato al neoprene, come fosse stato realizzato ieri. Grande soddisfazione! ;-)

Veniamo subito all'elenco della spesa, secondo la ricetta consigliatami come detto dalla stessa Elios Sub:


A) 5 barattolini di pigmento base in polvere, da serigrafia, acquistabile nei colorifici. In particolare ho preso:
    - verde
    - giallo seppia
    - ocra
    - bianco, per rendere la base più coprente e per schiarire le tinte
    - grigio antracite scuro, per scurirle

B) una spugna, a lacune molto ampie ed irregolari, per intenderci, simile a quelle naturali

C) bottiglietta di trielina. Fondamentale! Altri solventi non funzionano con la colla neoprenica, serve proprio la trielina, anche se ormai è difficilissima da trovare!

D) contenitori piccoli per miscelare i pigmenti e la colla

E) colla specifica per neoprene, bicomponente Adeprene. Attenzione, su suggerimento del produttore del collante, l'indurente non deve assolutamente superare il5% per evitare di irrigidire il neoprene!

Dal punto di vista operativo, per prima cosa ho pulito la superficie della muta con una passata mooolto leggera di trielina, facendo attenzione a non insistere!

Ho programmato di creare il mimetismo con 4 tinte, in particolare:

1 - Verde scuro

2 - Ocra scura

3 - seppia scuro

4 - seppia chiaro

Ho poi cominciato con la tinta verde, miscelando il collante alla polvere di pigmento e poi diluendo il tutto fino ad avere una miscela molto fluida, leggera, ma coprente.
Per sicurezza ho fatto qualche prova su un ritaglio di neoprene, per verificare la consistenza della miscela e la capacità coprente della tinta.
Il colore l'ho applicato con un pezzetto di spugna, che ritengo dia una finitura molto più irregolare e naturale rispetto alle spennellate.
In successione ho poi applicato l'ocra, resa un pò più scura col grigio, un marrone chiaro creato con ocra, seppia e bianco, per poi finire col seppia, reso più chiaro dal bianco ed addittivato con la porporina oro per cercare di riprendere certi toni chiari di alcune concrezioni e rocce un pò brillanti. Ma senza usare toni accesi o saturi...

In generale, ho cercato di creare solo delle macchie con spugnature di colori vari, lasciando diverse zone nere.

Parto infatti dal presupposto che non riuscirò mai a ricreare alla perfezione un fondale marino e comunque un pesce lo vedrebbe diverso dal mio occhio.

Quindi ho puntato sulla scomposizione della mia sagoma, tra zone d'ombra nere, spungature ocra, verdi e marroni, interrotte e spezzettate da macchioline chiare di luce,rese tramite il seppia schiarito.

Ed ecco la fotoguida - clikkateci sopra per ingrandirle! - :

 

Dopo aver ben pulito la superficie delle pinne con trielina, prelevo un cucchiaio di collante:

 

Ci unisco le tinte volute, in polvere, considerando che il pigmento base ha un'ottima resa. Nel caso, unisco diverse tinte, a volte scurendo col nero oppure aggiungendo anche un punto di verde, per smorzare i toni e non aver alla fine una tinta troppo vivace, controproducente:

 

Il passo successivo prevede la diluizione del preparato, per avere il collante molto fluido e che non faccia spessore, pur mantenendo buone capacità coprenti:

 

A questo punto bisogna miscelare bene il tutto, con pazienza, finché la fluidità è uniforme e soprattutto, finché il pigmento in polvere sia perfettamente disperso, senza lasciare grumi:

 

Ritaglio un pezzetto di spugna e dopo averlo ben intinto nel "mischione", creo a mio gusto le macchie mimetiche sulle pale, alternando quelle che saranno le zone nere d'ombra, quelle in cui far comparire i colori più scuri e quelle in cui ci saranno i toni più chiari, luminosi.

Giusto per tagliare la testa al toro, ecco il risultato, subito dopo aver terminato il lavoro ed aver fatto esiccare le tinte applicate, un pò di foto della muta - clikkateci sopra per ingrandirle! - :

della giacca e dei pantaloni:

     

e un dettaglio del cappuccio e del motivo mimetico che ho ricreato:

  

 

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