Una Barca: Mezzo per realizzare Sogni Fantastici...

 

Scrivo qua, nella pagina che rimanda poi alla descrizione delle varie barche che ci hanno ospitato o che ci ospitano, qualche riflessione a tema... così, qualche pensiero libero riguardo questi "gusci di vetroresina" che sanno racchiudere sogni inenarrabili.

Si perchè una barca è un pò il tramite tra la vita di tutti i giorni, ripetitiva, formale, a volte pesante o noiosa e un mondo fatto di libertà ed avventura, possibilità ed eventi imprevedibili, nonostante le nostre più rigorose (e indispensabili...) pianificazioni.

Da un certo punto di vista accomuno fortemente la passione per la moto, in particolare il mototurismo e quello per la barca, in particolare la barca a vela, che esprime al massimo grado la voglia e la possibilità di viaggiare in mare, a zonzo, con una meta precisa o all'avventura, seguendo ed assecondando i capricci meteo-marini.

    Barca (a vela), perchè?  

Nel mio caso, è presto detto: barca per desiderio di libertà e di avventura, per amore insopprimibile per il mare. A vela per affinità interiore, per ricerca di calma, silenzio, contatto il più possibile vero col mare. Per viaggiarci tanto nelle ferie, per viverci a bordo tutto l'anno nei fine settimana liberi. Ma anche, obiettivamente e parallelamente, per economia di acquisto e gestione. Che vanno a braccetto con una pasione autentica, vera e profonda per il mare, non per l'ostentazione, la moda, lo status symbol.

E' questo il momento in cui mi viene inevitabile pensare a come in molti invece intendono mare e nautica solo come ostentazione delle proprie ricchezze, della propria possibilità di spendere e spandere.

E' vero, devo dire che ho anche conosciuto di persona un personaggio, che tuttora considero GRANDIOSO per come sapeva affiancare ad una posizione sociale inarrivabile (amministratore delegato di uno dei maggiori marchi del lusso italiano), ad una passione per il mare autentica, a braccetto con una disponibilità, schiettessa semplice, disarmante fin quasi rude  nei rapporti umani "in mare", assolutamente sbalorditiva. E in molti credo si sbalordirebbero nello scoprire con quale "normalissima" barca a vela di gran serie e di media taglia, questo personaggio vivesse la sua grandissima passione per il mare e la vela... di lui c'è traccia nel sito, ma per privacy credo sia giusto non specificare oltre. ;-)

Tuttavia questo è stato per me un caso tuttora isolato anche se illuminante. Per il resto, vedo solo nei marina un pullulare di vittime dell'ostentazione, dell'apparenza, che usano il mare come vetrina. Un concetto per me assurdo, onestamente al di la delle proprie possibilità economiche, ma purtroppo diffusissimo in Italia. E che di riflesso sta portando a dar ragione all'assurda equazione: hai la barca=sei ricco, devi pagare a prescindere! Equazione ben interpretata sia dallo stato italiano con la presunzione di colpevolezza nei confronti di chi ha una barca, sia dagli operatori di settore, pronti a spennare il dipostista di turno con prezzi lievitati oltre ragionevole limite, sia dai marina e porti italioti, che sempre più allontanano il piccolo diporto a favore dei mega yacht, i cui proprietari son ben contenti di spendere cifre da capogiro per tener fermi i loro assurdi mezzi.

In mezzo a questi avvoltoi ci sta purtroppo chi, a fatica, a volte con estrema fatica, vuole ostinatamente rimanere attaccato al suo piccolo grande sogno, spesso acquistato usato, pagato il prezzo di un'automobile, mantenuto grazie al fai da te su ogni impianto, con spese irrisorie, il cui piccolo motore entrobordo diesel consuma l'inezia di 1, massimo 2 litri ora.

Eppure, se possiedi un'auto anche più costosa e che consuma molto di più, nessuno ti cosnidera un ricco o peggio un evasore. Se invece hai "la barca" allora si, è giusto che PAGHI!!!

Ecco che si scopre con stupore che "la barca" POTREBBE costare poco, visti i costi reali legati al puro mezzo e alla sua manutenzione. Poi invece, la presunzione di ricchezza ce la mette lo stato col redditometro e le direzioni dei porti, con tariffe di stazionamento pazzesche, assolutamente non alineate col valore delle barche medio-piccole.

Tradotto: tantissime persone potrebbero comprare e mantenere una barca sotto i 10 m, sono poi i costi del psoto barca a render l'impresa al limite dell'impossibile per un reddito onesto.

Purtroppo invece nemmeno i costruttori nautici scendono in difesa del piccolo diporto, abituati a far businness coi mega mostri, da milioni di euri...

Dal mio canto, cerco di non pensarci e caparbiamente ed IRRAZIONALMENTE continuo a cercare di mantenere vivo questo sogno, rinunciando a tutto il resto, cercando di far fronte, finchè sarà possibile, a spese che trovo fortemente ingiuste. A maggior ragione quando tocco con mano quanto più è democratica ed a portata di tutti la nautica oltre frontiera. Per assurdo, ad esempio, anche nella ben più ricca e rudilante Costa Azzurra francese, dove i costi di stazionamento, a pari metraggio, sono assai più bassi di quelli di questo nostro stupida repubblica delle banane. Idem per accessori, servizi e quant'altro. Troppe volte l'omuncolo italiota, felice di sprecar soldi nell'apparire, senza alcuna sostanza dell'essere, "me pare er cane de Mustafà".... :-( che forse qualcuno sa quale vizietto avesse...

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Ma bando alle ciance, andiamo a conoscere le barche che ci hanno portati a spasso sul mare, che ci hanno ospitati in passato o che lo stanno facendo ora! :-D

 

            >>> "Moby Dick" - un pò di foto

 

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